Nel corso della settimana che giunge al termine, la cooperativa che, all’interno della filiale bresciana di “GLS corriere espresso”, gestisce la forza lavoro di padroncini e conseguentemente corrieri, ha licenziato (“oralmente”, senza nessuna lettera o documento impugnabile) 5 lavoratori. La sola colpa di questi è quella di essersi iscritti al sindacato di base S.I. Cobas, da anni impegnato nella reale e concreta difesa dei diritti dei lavoratori con una coraggiosa lotta in un settore spesso attraversato dagli interessi di mafie varie (dalla criminalità organizzata alle cooperative “rosse” anche a seconda delle coordinate geografiche).
La filiale di GLS a Brescia, situata nell’importante polo logistico della zona industriale della città, è uno di quei covi dell’iper sfruttamento nei quali non esiste il più minimo diritto dei lavoratori: orari e ritmi di lavoro insostenibili (il più delle ore non risultano in busta paga), niente TFR, niente ferie, niente indennità di malattia o infortunio, ecc.
Questa mattina, comunque, dopo essersi confrontati collettivamente nei giorni scorsi, autisti e facchini delle filiali GLS di Brescia, Manerbio e Rovato hanno incrociato le braccia, picchettando i cancelli della sede in via Di Vittorio fin dalle 6, paralizzando tutta la merce all’interno dei magazzini e pretendendo innanzitutto il reintegro dei cinque.
Dopo poche ore azienda e cooperativa (“Brescia service”), trovatesi di fronte al coraggio che, diffondendosi da TNT ed SDA fino a coinvolgere gli autisti GLS, sta trasformando il polo logistico in un “polo delle lotte”, hanno concesso un tavolo di trattativa nel quale si è stabilito il reintegro immediato, e senza contropartite, dei lavoratori licenziati ingiustamente.
Anche questa mattina come lavoratori, studenti, precari e disoccupati abbiamo voluto esserci. Abbiamo voluto lottare, bloccare e picchettare a fianco degli operai della logistica che sempre più, a Brescia come in tantissime città italiane, ci mostrano come l’unica strada realmente percorribile verso la conquista di diritti, bisogni e dignità sia la lotta, organizzata e praticata collettivamente ed in connessione con tutti quei percorsi che nei territori provano oggi a riappropriarsi, a strappare, picchetto per picchetto, occupazione per occupazione, pezzi di reddito e di spazio.
Siamo convinti che, soprattutto di fronte all’accellerazione dei processi di iper-sfruttamento ed alla portata dell’attacco neoliberista alle nostre condizioni di vita, ben rappresentata da un governo che senza problemi dichiara guerra ai poveri e a qualsiasi rivendicazione di diritti, la sfida sia riuscire a rispondere al sistema della crisi e della precarietà bloccando i cancelli della logistica come le strade e le città e provando ad inceppare il meccanismo di messa a valore delle nostre vite.
Anche per questo molti nostri compagni, dal picchetto alla GLS, si sono poi mossi alla volta del paese di Nuvolera, dove la giunta PD non voleva saperne di fornire una soluzione abitativa dignitosa ad una famiglia con due bambini piccoli. Qui, insieme a molti altri, hanno occupato il Municipio arrivando poi ad ottenere una soluzione dopo un’intera giornata di lotta.
Oggi dunque, insieme al S.I. Cobas ed ai lavoratori in lotta, accogliamo queste nuove vittorie e rivolgiamo lo sguardo alla giornata di sciopero sociale del 16 ottobre, al prossimo blocco, al prossimo picchetto.
CSA MAGAZZINO 47